
L’anno scorso, girovagando senza meta per il centro storico di Voltri, passando in via Guala diretto verso piazzetta Santa Limbania, mi sono soffermato a guardare il portale d’ un antico palazzo che ha un soprapporta marmoreo sovrastato da un cartiglio avente al centro un blasone scalpellato per spregio e sostenuto ai lati da due aquile aventi le ali mozzate. Scalpellare gli stemmi araldici delle famiglie cadute in disgrazia non fu per me una novità, nel centro storico di Genova ce ne sono molti, ma questo mi colpì in modo particolare perché qui non ci si limitò a distruggere la memoria di chi abitava in questo palazzo, ma si volle anche infierire sulle aquile che reggevano lo stemma rendendole mutile, mi accorsi allora della scritta posta sulla trabeazione sottostante la quale recita testualmente: “NON IST HIC OBLIQUO OCULO MEA COMMODA QUISQUAM LIMET: NON ODIO OBSCURO MORSUQUE VENENET Hor.” Allora i miei studi classici si perdono nella notte dei tempi, ma il significato della epigrafe latina, presumo presa da uno scritto di Orazio, mi pare si possa tradurre così: “Non c’é nessuno qui (che ) con occhio malevolo limiti il mio benessere, né (potrà) dissimulare l’odio o morsi velenosi “. Allora mi son chiesto ma di chi sarà stato questo palazzo? e chi fu il nobile caduto in disgrazia che con tanta tracotanza e fierezza si fece scrivere quanto sopra sulla porta della sua casa?” Io non lo so. Se qualcuno dei miei lettori lo sapesse lo invito a raccontarcelo.
leggendo qua e là ho trovato questo:
Questi versi scritti in latino, tratti dagli Epodi di Orazio, sono incisi sul portale d’ingresso della Torre Spinola in piazza Saredo a Voltri. E come era in uso nel Medioevo e oltre, sembra essere la torre stessa ad ammonire in prima persona gli eventuali importuni.
Il portale è l’unico elemento decorativo di tutto l’edificio. I listelli di marmo fanno da cornice al portone, mentre sulla trabeazione due volute laterali si innestano in un fregio marmoreo composto da uno stemma scalpellato in epoca giacobina sorretto da due grifoni. Restano sul prospetto alcune tracce di decorazione ad affresco.
Oggi inserita nell’edificio costruito nel 1583 da Pietro Gerolamo Spinola, fu probabilmente eretta verso la fine del XIII secolo da Oberto Spinola. La torre a pianta quadrata dalla possente e massiccia mole si innalza al centro di un edificio a due piani nella parte occidentale di Voltri. La parte in basso della torre è inclinata, secondo i dettami della fortificazione militare cinquecentesca “alla moderna”. Un grosso marcapiano, protendentesi anche sui volumi laterali più bassi, divide questa sezione dalla parte superiore che al suo culmine presenta su ogni lato una lunga teoria di beccatelli che delimitano l’ultimo piano.
Come ricorda una lapide, la torre fu fatta edificare da Pietro Gerolamo Spinola nel 1583 e per oltre due secoli rimase di proprietà della stessa famiglia. Nei primi anni dell’Ottocento viene Venduta agli Ottonello e poi ai Bono che la suddivisero in appartamenti.
È un esempio significativo di “casa fortezza”, edificata in un territorio fortemente a rischio dalle incursioni barbaresche, ma da lì a poco sarà superato dalla nuova concezione di “villa fortificata”.
L’uso attuale è abitazioni private.
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Grazie Alessandro ho pubblicato la tua ricerca sulla mia pagina facebook sei stato molto esaustivo nel tuo scritto. buona giornata. Mauro Silvio
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