
Nel XVII secolo a Genova erano attive due grandi famiglie di artisti che si facevano concorrenza senza esclusione di colpi per potersi accaparrare la benevolenza e la stima dei ricchi committenti della Serenissima Repubblica: i Carlone ed i Piola. I Carlone non erano genovesi, provenivano da Rovio, un comune svizzero del Canton Ticino, si trasferirono a Genova nell’ultimo quarto del XVI° secolo, famiglia di scultori e pittori. ebbero grande rinomanza per l’importanza delle opere pubbliche da loro realizzate, come quella mostrata nella foto, affresco dipinto da Giovanni Battista Carlone ( Genova 1603 – Parodi Ligure 1684 ) per la cappella dogale in cui viene raffigurata la presa di Gerusalemme da parte dei genovesi guidati alla vittoria da Guglielmo Embriaco. I Piola, genovesi doc, avevano la loro casa/ laboratorio in fondo a salita san Leonardo, anche loro attivi in Genova dall’ultimo quarto del ‘500. Come detto tutte e due le famiglie cercavano di surclassarsi tra di loro sino a spargere calunnie e vituperi nei confronti degli uni e degli altri non solo in campo artistico, per esempio quando Pellegro Piola fu assassinato, dopo il successo che aveva raggiunto all’età di soli 23 anni per aver dipinto una straordinaria Madonna per la corporazione dei “Fraveghi ” (orefici ), si disse che l’assassino era un sicario pagato dai Carlone per eliminare un pericoloso concorrente, accusa che poi risultò infondata; comunque bisogna precisare che non solo il Caravaggio a Roma fu un pregiudicato, ma anche tra gli artisti che vissero a Genova diversi furono ospiti delle patrie galere, ne faccio qui un breve elenco: Sinibaldo Scorza per lesa maestà, Domenico Fiasella per ferimento, Luciano Borzone per tentato omicidio, Pietro Tempesta per uxoricidio etc. etc. Concludendo, la carta vincete dei Piola fu, a mio avviso, d’essersi imparentati con Gregorio De Ferrari il più grande pittore del periodo barocco che Genova abbia avuto.

Paolo Gerolamo Piola ( Genova 1666-1724 )
Carro allegorico della Liguria trainato da grifi e guidato dalla Prudenza ( maniman…..)(°)
Bozzetto per la sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale
(°) Maniman é un modo di dire genovese che si può tradurre come meglio non rischiare troppo perché ci puoi rimettere tutte le penne della coda.