GENOVA CITTA’ TURRITA

Vagando senza meta nel Centro Storico di Genova, viene naturale ogni tanto guardare all’insù, un po’ perché in alcuni punti i caruggi si fanno veramente stretti e bui e un po’ perché essendo Genova una città ” verticale ” spesso, guardando in alto, si possono ammirare autentici capolavori. Un giorno attraversando a piedi il sestiere di “Castello ” mi trovai di fronte ad una grande torre medievale circondata da case. Nel Medioevo la nostra città fu caratterizzata da numerose torri un po’ come la città di Volterra e San Gimignano, nel XII/XIII secolo se ne potevano contare un’ottantina che troneggiavano sopra il centro storico, ogni famiglia importante se ne faceva costruire una ed i combattimenti tra famiglie rivali pare fosse all’ordine del giorno generati da motivi politici o economici e spesso ci scappava il morto come s’usa dire. I Padri della Serenissima Repubblica chiudevano un occhio, se la famiglia coinvolta faceva parte della ” Vecchia nobiltà “, li chiudeva anche tutti e due, della serie ” la Legge è uguale per tutti ma per alcuni é più uguale che per altri “, questo concetto arrivò a giustificare legalmente i fatti di sangue riconoscendo “il diritto alla vendetta “. Peraltro, verso la fine del XII secolo, i Consoli stabilirono che per combattere dalle torri era necessaria un’autorizzazione senza la quale, in caso di morti ammazzati, la torre sarebbe stata diruta e in più si sarebbe dovuta pagare una multa di 1000 soldi. Voi vi chiederete ma come facevano a combattere tra torri inserite in un contesto cittadino? la risposta é molto semplice, usavano baliste e catapulte che, notoriamente, non sono molto precise nel tiro. Oggigiorno di queste torri non ne rimangono molte, si possono contare sulle dita d’una mano, la più imponente é proprio quella in cui incappai io detta degli Embriaci che in questo sito avevano terre e case, risparmiata pensai in onore di Guglielmo Embriaco compagno d’arme di Goffredo di Buglione il conquistatore di Gerusalemme nella prima crociata, peccato che invece recenti studi hanno accertato che la torre apparteneva ai De Castro ed il basamento della vera torre degli Embriaci, non più esistente, é ancora visibile all’interno della “Casa Paganini” in Santa Maria di Passione, tuttavia questo errore probabilmente é quello ché l’ha salvata dall’incuria e dai danni del tempo . La torre alta 41 metri fu costruita all’inizio del XII secolo ed ancora oggi dopo quasi 1000 anni si erge fiera verso il cielo di Genova.

IL PRINCIPE DELLE ARENE CANDIDE

Siamo in Liguria e più esattamente a Finale Ligure in provincia di Savona, qui nella prima metà del secolo scorso fu scoperto un interessantissimo sito archeologico, una grotta chiamata delle arene candide perché, anticamente, s’apriva su una duna costiera di sabbie bianche. In questa grotta vennero ritrovate numerose tombe d’epoca “Gravettiana ” (*) tra le quali questa detta del Principe per il ricco corredo funebre deposto vicino allo scheletro, tra cui una cuffia formata da piccole conchiglie. Analisi di laboratorio ci hanno fornito molte informazioni su questo personaggio vissuto 23.440 anni fa, Il principe era un ragazzo di circa 15 anni di corporatura robusta, alto circa un metro e 70 cm. ,faceva certamente parte d’un gruppo di cacciatori/raccoglitori del Paleolitico superiore, le lesioni al cranio ed alla spalla sinistra ci fanno pensare ad una morte violenta, presumibilmente dovuta ad una aggressione d’un animale selvaggio ( orso delle caverne o leone ), se fosse sopravvissuto avrebbe certamente raggiunto l’altezza di un metro e 80 cm. La sua tomba fu rinvenuta a 6,70 metri di profondità nella grotta ed é stata ricostruita nel museo d’archeologia ligure della villa Durazzo Pallavicini di Pegli (GE ) recentemente riaperto al pubblico, se non lo avete ancora visitato vale la pena d’ andare a vederlo, é un vero e proprio tuffo nel nostro passato remoto.

(*) per epoca “Gravettiana ” s’intende una cultura paleolitica diffusa in tutta Europa da 29.000 a 20.000 anni fa.