SAN FRUTTUOSO DI CAMOGLI

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L’ abbazia di San Fruttuoso di Camogli, situata nell’omonima baia all’interno del parco di Portofino, è accessibile solo dal mare o percorrendo impervi sentieri all’interno del parco. Si tratta d’ un complesso medioevale la cui costruzione iniziò nel X secolo, la cupola medio bizantina è decorata con 17 preziose arcatelle in pietra del monte, mentre la grande torre nolare ottogonale  realizzata nel X secolo è forse l’ aspetto architettonico più interessante dell’ intera costruzione.                                                                                                                                    Posto nella baia di San Fruttuoso a circa 17 metri di profondità, è la statua bronzea del Cristo degli abissi alta due metri e mezzo circa realizzata dallo scultore Guido Galletti, per la fusione furono impiegate campane, eliche di sommergibili, medaglie ed altri elementi navali, da molti anni  è diventata una meta obbligata per tutti coloro che amano il mondo subacqueo.

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Alberto da Genova ignorante ma santo

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Alle spalle di Sestri Ponente ( Genova ), sopra una collina è l’ eremo di Sant’ Alberto da Genova, di questo santo, la cui data di nascita secondo alcune fonti sarebbe indicativamente alla fine del 1100, non si conosce il luogo di nascita, si suppone sia il genovesato, ne si conosce l’ anno della sua morte, praticamente di questo santo si sa poco e niente; da giovanissimo faceva il pastore, poi entrò a far parte dell’ abbazia di Sant’ Andrea che era posta tra Sestri Ponente e Cornigliano, scelse la regola cistercense  e presumibilmente, trovandosi a disagio  in mezzo a confratelli colti ed istruiti mentre lui non aveva ricevuto alcun tipo di istruzione, preferì lasciare il convento dedicandosi ad una vita solitaria e di preghiera, si ritirò quindi  in una grotta sulle pendici del monte Contessa in un pianoro chiamato “la Rocca ” e lì visse da eremita sino alla fine della sua vita in odore di santità. Il primo luogo di culto fu eretto a soli due decenni dalla sua morte lì dove oggi è il Santuario a lui dedicato.

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UNA “CONVERSIONE DI PAOLO “DI VALERIO CASTELLO

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A Genova, nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola in Piazza Pellicceria, è conservata, in deposito dalla chiesa di Santo Stefano, questa pala d’ altare raffigurante la conversione di San Paolo del pittore Valerio Castello ( Genova 1624 – 1659 ). Valerio la realizzò verso la fine degli anni 40 del XVII secolo per la chiesa di San Paolo di Pré, in seguito alla soppressione dell’ edificio sacro l’ opera passò nel 1797 alla chiesa di Santo Stefano. In questo dipinto si notano l’ utilizzo di modelli compositivi ripresi dalle opere di Rubens e più precisamente dal ritratto equestre di Giò Carlo Doria dal quale in nostro ha ricavato la postura del cavallo impennato. Anche in quest’ opera si può notare lo stile assolutamente ” moderno ” di questo artista che nel suo atelier formò pittori quali Stefano Magnasco, Giovanni Battista Merano e Bartolomeo Biscaino, la peste si portò via questo grande pittore  all’ età di soli 35 anni, ma nonostante la brevità della sua vita, il numero delle sue opere giunto sino a noi è grande e testimonia come al suo tempo, come del resto in seguito, Valerio abbia avuto grandi estimatori.

UN BERNARDO STROZZI IN BANCA

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A Genova la chiesa di Santa Sabina, o meglio quello che resta di questo tempio dalle origini antichissime, è oggi inglobata in una agenzia d’ una banca genovese; nella zona ove era l’ abside si può ammirare una pala d’ altare raffigurante “l’ Annunciazione ” realizzata nel terzo decennio del XVII secolo dal pittore genovese Bernardo Strozzi ( Genova 1581 – Venezia 1644 ). Singolare che in una chiesa ” mancata ” l’ unica opera d’ arte rimasta sia quella d’ un frate ” mancato “, dico ciò perché lo Strozzi per potersi affermarsi pienamente come artista, dovette fuggire dal suo convento genovese e rifugiarsi a Venezia dove restò per tutto il resto della sua vita.