
A Genova, nel cimitero monumentale di Staglieno, lo scultore Giovanni Battista Villa ( 1839-1899 ) realizzò splendidi gruppi scultorei per le ricche famiglie genovesi, uno di questi fu realizzato nel 1881 dall’artista a ricordo del docente di anatomia dell’Università di Genova Cristoforo Tomati, monumento che fu definito dai critici contemporanei come il suo capolavoro ed anche uno dei più ricchi, rappresentativi e belli della grande Necropoli. Protagonista assoluto della scena é una splendida figura di Cristo vestito con una serica tunica, immaginato dallo scultore come un oratore che con lo sguardo rivolto verso l’alto, impietosito dalla figlia del defunto che lo prega inginocchiata sotto l’arca su cui giace il corpo del padre, intercede per l’anima del trapassato con Dio Padre. Nella volta del sacello si può leggere la frase EGO SUM RESURRECTIO ET VITA ( Io sono la resurrezione e la vita ) frase presa dal vangelo di San Giovanni che continua con : Chi crede in me, anche se muore, vivrà in eterno…L’architettura in cui é inserito il gruppo scultoreo é un abside avente la semi cupola stellata che ricorda i lavori del Bramante. Questa contaminazione tra soggetto sacro e profano é una caratteristica peculiare di questo artista i cui lavori iconografici sono spesso complessi e permeati da realismo, religiosità e mistero, talvolta di tono quasi pre simbolista che alcune volte genera un’atmosfera di ansia e d’inquietudine.