
Sabbo a Camoggi dumenega a Pra’….. così finisce ogni strofa del canto popolare ligure “Olidin olidin olidena” , Pra’ é un quartiere genovese posto a ponente, il suo nome deriva da Prata Veituriorum, ( prati dei Venturii), i Venturi furono un’antica popolazione ligure che viveva in un’area posta tra il torrente Polcevera ed Arenzano prima della conquista romana; Pra’, essendo un abbreviazione della parola prati si scrive con l’apostrofo e non con l’accento sulla A. Questo quartiere nel passato fu sede di cantieri navali specializzati nella costruzione di brigantini, il che comportava l’esistenza di un importante indotto come per esempio quello per la fabbricazione delle corde e quello dei bozzelli, ancor oggi esiste la via dei Bozzellari e via dei Cordanieri , queste attività finirono con l’estensione verso ponente del porto di Genova. Il micro-clima particolarmente asciutto e mite di questo quartiere ha, sin da tempi remoti, favorito le culture agricole e tra queste la più conosciuta é quella del “basilico”, principale ingrediente per il “pesto genovese “. All’inizio del XIX secolo fu anche un rinomato centro balneare, ma, negli anni 70 del secolo scorso, il comune di Genova decise di costruire un porto container sul suo litorale, i lavori si protrassero per molti, molti anni devastando il territorio e creando enormi disagi alla popolazione praina, disagi per usare un eufemismo, solo la terrificante alluvione del 1993 convinse il comune di Genova a cancellare una parte del progetto iniziale che prevedeva un terrazzamento completo del litorale, soffocando definitivamente nel cemento armato questo angolo di costa, fu invece creato un braccio di mare posto tra l’abitato ed il porto, il cosiddetto “canale di calma “, la fascia di rispetto ed anche il campo per le regate di canottaggio, è singolare affermare che, alle volte, anche da un evento catastrofico possa nascere qualcosa di buono.