
A Genova da un po’ di tempo si possono ammirare alcune statue bronzee dello scultore Bruno Catalano. Questi viaggiatori, perché di viaggiatori stiamo parlando, con il loro bagaglio a mano sparsi nella nostra città, attirano folle di turisti e curiosi, molti li fotografano, ammirandone la grandezza e la maestria con cui l’artista è riuscito a trovare un equilibrio tra “vuoti e pieni “, altri distrattamente li superano scuotendo la testa pensando siano una stranezza d’arte moderna, nessuno si sofferma a guardarli per più d’un minuto, invece ne varrebbe la pena, perché in queste statue l’artista ha cercato di rappresentare il dolore dello sradicamento dal proprio paese, dalle proprie radici e la speranza d’un migliore destino. La dimensione gigantesca li trasforma in personaggi eroici, pur restando uomini e donne facenti parte del nostro quotidiano, persone che partono con i loro ricordi, loro storia ed anche la precarietà del loro equilibrio tra passato, presente e futuro, le parti mancanti delle statue sono finestre nelle quali riconoscersi , metafore che rappresentano il viaggio della nostra vita.