
Sulla cima del monte Peralto, c’era ed ancora si può ammirare, un fortilizio che penso fu tra quelli più importanti del sistema difensivo genovese. I Forti furono originariamente costruiti per difendere la città di Genova dagli attacchi dei nemici da terra e successivamente come sentinelle nel periodo della dominazione napoleonica e da quella dei Savoia, pronti ad attaccare la città in caso di ribellioni o sommosse di popolo. Il nome “Sperone” ha origine dal fatto che é localizzato nel punto di unione dei due rami delle Mura Nuove realizzate tra il 1626 ed il 1639 che si estendevano per circa 20 km., questo punto d’incontro situato in cima alla collina origina un caratteristico bastione che ricorda uno sperone. Sul monte Peralto anticamente era posta una fortificazione guelfa chiamata Bastia ( inizio del XIV secolo) della quale non c’é traccia, si pensa che la vecchia rocca fu assorbita nella costruzione delle mura nuove, quello che è certo è che nel XVII secolo del forte attuale non c’era nulla, l’area era cinta da tre bastioni delle mura nuove, solo a metà del XVIII secolo si costruì un forte degno di questo nome, ma fu all’inizio del XIX secolo che iniziarono grossi lavori di trasformazione, i quali durarono una quindicina d’anni e diedero alla fortezza l’aspetto attuale. Il complesso poteva acquartierare circa 300 soldati ai quali se ne potevano aggiungere altri 600 da collocare “paglia a terra “, ovviamente, in un forte che venne costruito su tre livelli collocati a diverse altitudini, l’artiglieria presente in sito era ragguardevole. undici cannoni da 32, sei cannoni da 16, un cannone da 8, nove obici lunghi, due petrieri, tre mortai e 10 cannoncini. La storia di questa fortezza non é però all’altezza delle aspettative che si possono immaginare, nei moti del1849, i genovesi si ribellarono ai Savoia ed il forte fu occupato dai rivoltosi, ma quando arrivò l’esercito piemontese comandato da La Marmora e le cose cominciarono a prendere una brutta piega per i genovesi, cominciarono le diserzioni sino ad arrivare alla resa degli insorti il 10 aprile e lo ” Sperone” fu riconsegnato all’esercito del re del Piemonte e Sardegna. Ancora più avvilente l’uso del forte durante la prima guerra mondiale in quanto fu usato come prigione per i soldati austriaci catturati. Oggi il forte Sperone è di proprietà del Comune di Genova e talvolta usato per rappresentazioni temporanee, mitica quella degli attori del Teatro della Tosse che parecchi anni or sono interpretarono “I Sette Vizi Capitali ” di notte al lume delle torce.
un ringraziamento a Stefano Finauri ed al suo libro “Forti di Genova ”