
Nel centro storico di Genova e più precisamente nel sestiere della Maddalena, c’é piazza Soziglia e la via dei macelli di Soziglia che, per la verità, più che una via é uno stretto “caruggio ” (*) sotto del quale scorrono le acque del torrente sant’Anna insieme a quelle delle Fontane Marose. Il toponimo deriverebbe dalla parola latina ” sus” che significa suino e da ” eia ” che in epoca medioevale indicava un quartiere, perché, sin da tempi remoti, la zona era adibita ai macelli ed al commercio delle carni, soprattutto di maiali. La Corporazione dei” Beccai ” , così venivano chiamati i macellai, era una corporazione importante tra quelle genovesi e nella via vi erano molte botteghe che commerciavano le carni, tra queste ci fu anche quella di mio padre che era collocata a metà della via in una piazzetta dove subito dopo c’é un’ edicola votiva settecentesca posta quasi all’altezza dei passanti, che rappresenta la Madonna della città voluta dall’Ars Laniorum ( corporazione dei Macellai ) come recita l’epigrafe posta in basso. Sin dopo la fine della seconda guerra mondiale vi furono qui numerose macellerie, oggi non più, tra quelle che sono rimaste, una delle più interessanti é senz’altro quella denominata “NICO” attiva sin dalla fine del ‘700, ha un bellissimo banco in marmo bianco di Carrara scolpito a motivi che rimandano all’arte dei Beccai ed anche al Risorgimento stante che sono presenti, scolpite a tutto tondo, le teste di Mazzini, Garibaldi, Nino Bixio ed una che rappresenta l’ Italia vista come una donna coronata.
( *) il caruggio é sinonimo d’un vicolo stretto tra alte palazzate