
A Genova. la potentissima famiglia dei Sauli, che ebbe case e poderi sul colle di Carignano, secondo la tradizione, la domenica assisteva alla celebrazione della messa nella chiesa gentilizia di Santa Maria in via Lata appartenente alla famiglia Fieschi. Un giorno sembra che i Sauli abbiano chiesto ai padroni di casa di ritardare la messa perché erano in ritardo ed i Fieschi risposero seccamente che chi amava le comodità doveva procurarsele con le proprie “palanche ” (*), Quest’affronto pare sia stato la ragione che indusse i Sauli a farsi costruire una basilica così ricca e grande da far schiattare di rabbia quei maleducati dei Fieschi, peraltro, questi ultimi, schiattarono non di rabbia ma di vita, quando ordirono una congiura contro Andrea Doria e la sua famiglia, la congiura fallì, i Fieschi vennero uccisi o nella migliore delle ipotesi, esiliati. Tornando alla nostra basilica dedicata alla Madonna Assunta in Cielo, il primo che pensò a mettere mano al portafoglio per la costruzione di questo tempio fu Baudinelli Sauli con un lascito testamentario datato 1481, dopo molti anni fu incaricato del progetto il grande architetto perugino Galeazzo Alessi ed i lavori iniziarono nel 1552, poi si interruppero e ripresero a singhiozzo terminando esteriormente solo nel 1890 , questo fatto indusse il popolino a dire, per un evento che si protrae all’infinito: ” Sembra la fabbrica di Carignano “. I costi per la costruzione e per le opere d’arte contenute pare abbiano raggiunto la cifra allora astronomica di 100.000 scudi d’oro, proprio per questo, quando Benjamin Franklin (1706 – 1790 ) celeberrimo uomo politico americano, scrittore, diplomatico e scienziato , nel 1752 inventò il “parafulmine ” a Genova si decise nel 1783 di installare i primi due ” preservativi ” ( così venivano chiamati i parafulmini ) uno sulla sommità della Lanterna ( il famoso faro di Genova ) e l’altro a protezione della basilica di Carignano.
(*) palanche in lingua genovese significa denaro
nella foto visione aerea della basilica di Santa Signora Assunta in Carigano.