
Da ragazzo andare in piazza Cinque Lampadi era d’obbligo, lì sotto le volte romaniche dell’antico palazzo della famiglia Cicala, c’era il negozio di “Gaggero ” strumenti musicali, e come tanti ragazzi della mia generazione anche io avevo un ” complesso ” , allora si chiamavano così le band musicali; andavamo a guardare ed a provare, nel mio caso, le chitarre, sbavando per le Fender Stratocaster in vendita, sapendo benissimo che, con le nostre paghette settimanali, non ce le saremmo mai potute comprare. Tornando a parlare della nostra mitica piazzetta, chi fosse interessato a vederla può, partendo da piazza san Pietro in Banchi, imboccare il vicolo di Canneto il Curto (*) e se la trova sulla sinistra. La Piazza si chiama così perché vi é un’edicola Mariana alla quale probabilmente i fedeli accendevano cinque lampade devozionali, esistono anche altre ipotesi sul toponimo da cui deriva il nome della piazza, ma questa mi sembra la più credibile, comunque, per gli amanti dello stile barocco, c’é un altra edicola nei pressi, là dove inizia via dei Conservatori del Mare, raffigura la Madonna della Guardia con il beato Pareto, realizzata in marmo bianco statuario, ha nella parte inferiore cinque lampade. Concludendo, ogni angolo della ” Città Vecchia ” ti regala un ricordo struggente e un piccolo capolavoro di storia e di bellezza.
(*) il vicolo di Canneto il Curto si chiama così perché anticamente lì scorreva un ruscello che aveva le sponde irte di canneti.
Preciso che l’edicola sacra mostrata nella foto si trova all’angolo tra via Conservatori del Mare e Via San Pietro della Porta, dove anticamente era la porta della città nel X secolo, prima della costruzione delle mura dette del Barbarossa.