Quattro Lampadari per un ricordo struggente

A Genova la Galleria Mazzini nel secolo scorso fu ritrovo di intellettuali, poeti ed artisti d’ogni genere, era anche considerata come il foyer del teatro Carlo Felice con i suoi ritrovi, i bar ed i suoi ristoranti, da bambino c’ero di casa, perché il mio padrino aveva aperto negli anni ’50 un negozio di abbigliamento; ” Paganello” moda maschile, che in breve tempo ebbe un successo straordinario, oggi non se lo ricorderà più nessuno perché : ” così breve é la vita e così lungo l’oblio “. La Galleria era, insieme alla via Roma, considerata il salotto buono di Genova , ma poi arrivo il degrado, la copertura a vetri s’era ammalorata, i grandi lampadari , fusi a Berlino alla fine del XIX secolo , smontati e messi in un deposito anch’essi danneggiati dal tempo e dagli agenti atmosferici. Finalmente, dopo 20 lunghi anni, tutto sembra tornare al suo posto, ne sono felice, anche perché per costruire la Galleria tra il 1866 ed il 1877 furono distrutti il convento di San Sebastiano, il conservatorio di san Giuseppe ed il mitico oratorio di San Giacomo delle Fucine, cancellando per sempre una parte significativa della Genova medioevale.

Paganello moda maschile

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