
Di Paolo Gerolamo Piola ( Genova 1666-1724 ) celeberrimo al suo tempo e, alla morte del padre Domenico nel 1703, capo della sua bottega che sin dalla seconda metà del XVII secolo fu considerata la più prestigiosa di Genova, i cambiamenti del gusto e dello stile fecero si che, nell’ottocento, quasi nessuno si ricordasse di lui, anche perché i prestigiosi committenti che pagarono i lavori a fresco o a cavalletto ai Piola, li catalogarono come lavori di ” Casa Piola ” di cui Domenico Piola era il capo indiscusso, così Paolo Gerolamo, il più dotato dei suoi figli pittori, pur essendo molte volte stato co-protagonista nella invenzione, nel disegno e nella realizzazione di grandi opere a fresco, non venne mai citato come autore, ma i lavori , grandi o piccoli che fossero, sempre come ” Casa Piola ” vennero catalogati negli inventari. Solo nel secolo scorso, storici dell’arte di chiara fama, lo riscattarono dall’oblio, eppure anche suo padre Domenico s’era accorto che suo figlio era un fuoriclasse, infatti lo volle con lui nei numerosi viaggi fatti nel nord Italia e poi a Roma, dove, grazie al nobile Pallavicini. approfondì gli studi sull’arte pittorica nell’atelier del grande pittore Carlo Maratta, artista che lo apprezzò grandemente e al quale rimase unito non solo dalla gratitudine per il “maestro ” ma anche da una sincera amicizia. Il suo stile tardo barocco é ben descritto dal Soprani nel suo” Vita de Pittori, scultori ed architetti genovesi” edito nel 1768, “…..il Nostro é riconoscibile per il suo disegno, é scelto, risoluto e franco, amante delle forme quadrate, tanto né nudi che nelle pieghe, il tutto eseguì con somma grazia e venustà (*), la nobiltà delle idee, la vivezza dé colori eran le cose in cui poneva la principale cura, fu imitatore della maniera del Maratti ( Maratta ) ma non già schiavo….. ” con ciò facendo intendere che pur seguendo lo stile marattiano lo reinterpretò con la sua personale sensibilità artistica.
(*) venustà significa bellezza, soprattutto femminile, in cui grazia ed armonia ispirano una perfezione ideale.
Nella foto un affresco visibile a Genova nella chiesa della Nostra Signora della Consolazione, cappella della Torre, rappresentante Gesù che dà le chiavi del Paradiso a san Pietro, opera matura del Maestro.