UN CASTELLO PER TUTTE LE STAGIONI

Il quartiere genovese di Certosa é uno dei più popolari della Valpolcevera, il toponimo deriva dal fatto che qui nel medioevo e più precisamente nel 1297, fu fondata una “Certosa ” ancora oggi esistente con i suoi magnifici risseu, che sono pavimentazioni tipiche composte da acciottolati di pietre solitamente bianche e nere contrapposte in modo da formare disegni a mo’ di mosaico. In questo quartiere periferico sorge il castello Foltzer. Questa costruzione in stile neogotico fu progettata sin dal 1784 ma la sua edificazione risale dal 1858 al 1860 su commissione del sindaco di Rivarolo Cavaleri, che avrebbe voluto usarla come sua dimora, ma che di fatto mai la abitò; attorno all’edificio esisteva un grande parco che si estendeva sino alle rive del torrente Polcevera. La proprietà del castello passo di mano in mano, mantenendo però sempre il nome di “Casino Cavaleri “, per diversi anni venne adattato alle esigenze di chi lo possedette, fu così che da civile abitazione fu trasformato in casa da gioco, poi orfanotrofio, sino a diventare la residenza dell’industriale oleario Ernesto Foltzer che vi visse alla fine degli anni ’80 del XIX secolo usando il giardino come deposito e stoccaggio dei fusti e barili d’olio, poi l’edificio fu abbandonato e, dopo l’ascesa di Mussolini al potere, trasformato in ” Casa del Fascio “, Alla fine della seconda guerra mondiale diventò la sede del Partito Comunista di Rivarolo, dopodiché subentrò il progressivo abbandono ed il declino che lo trasformarono sino agli anni ’90 del secolo scorso in una sinopia di quello che era stato un castello. Finalmente nel 1997 il comune di Genova, avendone acquisito la proprietà, lo restaurò, l’edificio divenne la sede della biblioteca “Cervetto” un’oasi di tranquillità immersa nel traffico cittadino dove poter leggere e studiare, nel giardino ora é un centro sportivo ed un parco giochi per i bambini.

Un pensiero su “UN CASTELLO PER TUTTE LE STAGIONI

  1. Ho avuto l’onore ne 1997 di essere la « Maestra » del restauro di tutti i dipinti dell’interno edificio, insegnai agli alunni della scuola Edile Genovese, e insieme restaurammo l’intero edificio.

    Alessandra Robotti

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