LA CORPORAZIONE DEI FRAVEGHI

l’unione in ” Corporazione ” ( Consortia ) dei fabbri argentieri genovesi risale al 24 Febbraio 1248 così come si evince dagli atti del notaro Bartolomeo dè Fornari, il quale ne registrò gli statuti nella chiesa delle Vigne di Genova proprio in quella data. Il termine “fravego “, per indicare i lavoratori dell’argento, é un toponimo dialettale derivato dal luogo dove anticamente gli orafi avevano concentrato le loro botteghe, questo spiazzo venne chiamato sin dal 1251 ” Campetus Fabrorum ” ossia Campo dei Fabbri, l’odierno Campetto di Genova. Gli argentieri genovesi, pur subendo le influenze dapprima del Gotico internazionale ed a partire dal regno del re Luigi XIV, dall’arte francese, raggiunsero le vette più eccelse e furono apprezzati dai più importanti committenti, non solo italiani, per i loro splendidi manufatti. Il periodo barocco fu oggettivamente quello più fecondo, ma gli oggetti che più facilmente si possono reperire di questo periodo sono quelli chiesastici, anche se quelli profani dovettero essere molto più numerosi, questo perché l’uso sacro ha contribuito alla loro conservazione che non quello privato il quale, al contrario, ha favorito la loro dispersione.

Nella foto Caffettiera di stile impero datata 1816 ( Collezione privata genovese )

dedicato a Ferruccio Burlando ed al suo libro: “Percorsi Devozionali nel Levante Ligure ” da cui ho desunto questo post.

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