STORIA D’UNA MADONNA DIMENTICATA

Molti dei palazzi nobiliari genovesi iscritti nei “Rolli” (*) ebbero , diciamo così, una vita travagliata, alcuni vennero pesantemente danneggiati dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale, ma già nel 1684 la flotta da guerra del re di Francia Luigi XIV, detto re Sole, con i loro mortai, avevano causato gravi danni alla nostra città, poi nel periodo di decadenza, l’incuria, l’abbandono, i danni dati dal tempo e dagli agenti atmosferici fecero il resto, tuttavia i più prestigiosi sono ancora lì a ricordarci che la nostra bella città tra il XVII ed il XVIII secolo ebbe palazzi così splendidi da incantare un artista del calibro di Rubens che delle dimore genovesi scrisse un libro decantandone la bellezza e la maestosità. Uno di questi è il palazzo De Mari a Campetto, dopo molti passaggi di proprietà, come già scrissi in un mio post precedente, fu acquistato da una società che lo adibì in parte a scopi commerciali e così in primis la UPIM trovò casa lì al pian terreno ed al primo piano, dopo le subentrò un altro grande magazzino l’ OVS. Prima di fare il nuovo allestimento, i dirigenti dell’OVS decisero di restaurare gli interni rinfrescando i muri ed i soffitti degli spazi adibiti alla vendita, fu in questo periodo che accadde un fatto singolare, un muratore che martellava un intonaco ammalorato da una chiazza d’umidità, si accorse che il muro dava un suono sordo come se li fosse una cavità, allora chiamato il capo cantiere, si decise di creare una piccola apertura per vedere cosa ci fosse dietro e fatta questa operazione restarono stupefatti, la parete nascondeva uno splendido “pregadio ” (**) cioè un altarolo in marmo fior di pesco con sopra una Madonna della Misericordia con il beato Botta in marmo bianco di Carrara, tutto ciò inserito in un nicchione decorato a stucco con le tipiche modanature e volute dello stile barocchetto genovese, opera databile alla prima metà del XVIII secolo. Oggi il visitatore attento lo può ammirare protetto da una lastra di cristallo., un piccolo capolavoro da molti anni dimenticato e riportato casualmente alla luce.

(*) i ” Rolli ” erano degli elenchi in cui venivano iscritti i palazzi nobiliari più prestigiosi , tra questi, i padri del Comune estraevano a sorte quali dovessero ospitare personaggi di alto rango che arrivavano a Genova in nome e per conto della Serenissima Repubblica.

(**) I “Pregadio ” erano posti nei palazzi nobiliari per poter assistere alla celebrazione della messa in casa , senza necessariamente recarsi in chiesa nei periodi di cattivo tempo o quando non si desiderava incontrare nessuno.

2 pensieri su “STORIA D’UNA MADONNA DIMENTICATA

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