
A Genova, i nativi ben lo sanno, non c’é una piazza, via o vicolo che abbia una statua o qualcos’altro che, in qualche modo, rappresenti il nome a cui è stata dedicata, così in piazza Colombo di Cristoforo non c’é traccia, in piazza Dante non c’é nulla che ricordi il sommo poeta, in via Garibaldi non c’é niente dell’eroe dei due mondi e così via. Vico del Duca non fa eccezione, all’inizio di questo caruggio (vicolo) c’è una nicchia incassata nella parete d’un antico palazzo, ma dentro non ci sono duchi ma i tre re Magi, in compenso, in vico dei tre re Magi non si trova neppure il basso rilievo d’un cammello. In Vico del Duca c’é altro….. Già in tempi remoti i vicoli che dal porto salivano verso piazza delle Fontane Marose, quello che anticamente veniva chiamato monte Albano, era zona di prostituzione e lo è rimasta, un’ istituzione, diciamo così, che viene portata avanti dalla bellezza di 600 anni, invece nella Via del Campo, celebrata dalla bella canzone di Fabrizio De André, é quasi scomparsa. In vico del Duca e nelle aree limitrofe centinaia di professioniste si alternano al lavoro senza soluzione di continuità, un servizio “pubblico” che può essere liberamente professato stante che in Italia la prostituzione non è proibita, a tal proposito vi voglio raccontare di un fatto singolare che mi accaduto, tempo fa volevo andare a vedere una mostra di maioliche antiche allestita al palazzo Spinola di Piazza Pellicceria, splendida dimora “museo ” facilmente raggiungibile percorrendo la via di San luca, ma io ero in via Garibaldi, così pensai di raggiungere il palazzo da Vico del Duca, dopo 50 metri m’ero già perso, vidi una “graziosa” e le chiesi come potevo raggiungere il palazzo, lei molto cortese e disponibile mi diede precise indicazioni che io seguii ma dopo cinque minuti di cammino mi persi nuovamente, vidi un’altra signorina molto sexy che mi guardò e sorridendo mi disse : “Vuole andare a Palazzo Spinola ? ” io risposi di si , lei con molta professionalità tirò fuori dalla borsetta una piantina del Centro Storico e mi fece vedere quali vicoli dovevo ancora percorrere, a questo punto pensai che il Comune di Genova avrebbe dovuto riconoscere a queste ragazze un compenso da pseudo guide turistiche in quanto suppliscono alla cronica mancanza di cartelli ed indicazioni per raggiungere uno dei più bei palazzi del centro storico di Genova.
Mi sa che c è più umanità in loro che in molta gente perbenista
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