Giovanni Benedetto Castiglione detto ” Il Grechetto ” ( Genova 1609 – 1695 ) fu forse l’ artista più interessante del secondo seicento genovese anche se percorrerà lunghi periodi della sua esistenza prima a Roma e poi a Mantova presso la corte dei Gonzaga. Questo grande maestro riuscì con la sua pittura a miscelare mirabilmente quanto acquisì dalla pittura fiamminga, da quella veneta, dal barocco del Bernini e del Poussin, sino ad inventare uno stile originalissimo che lo rende il più riconoscibile tra gli artisti della Genova barocca. Il primo periodo della sua avventura artistica, quello prettamente genovese per intenderci, fu contraddistinto dal’ influenza che su di lui ebbe Sinibaldo Scorza da Voltaggio grande pittore di paesaggio ed animalista, è il periodo in cui dipinse temi biblici, particolarmente i viaggi dei grandi patriarchi della storia d’ Israele, che gli consentirono di rappresentare animali diretti verso mete ideali accompagnati da un coacervo di utensileria domestica come pentole e vassoi in rame, corde, gabbie e vasellame la cui precisa descrizione trascende la sacralità del soggetto. In questo dipinto conservato al Museo Dell’ Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova in Piazza De Ferrari,viene mostrato l’ ingresso degli animali nell’ Arca di Noé, anche qui è costante un risultato di gran naturalezza, una specie di umanizzazione degli animali, altra sua caratteristica peculiare, ed un dinamismo impostato come se anche i fruitori dell’ opera fossero invitati a parteciparvi.