Apologia di Serena Bertolucci

Sul Secolo XIX di ieri ho letto che la mostra allestita nel 2019 nel Teatro del Falcone di Palazzo Reale dedicata allo scultore genovese Anton Maria Maragliano ( Genova 1664 -1739 ) si é classificata nelle top ten del premio ” Art Bonus 2021 “, il riconoscimento del Ministero della Cultura che premia i migliori progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio storico e artistico italiano. un risultato importante, considerando che la competizione vedeva in lizza, per così dire, 210 progetti che sono stati votati da oltre 23.000 persone. Questa mostra vista da oltre 20.000 persone fu desiderata, voluta e realizzata da Serena Bertolucci che con un equipe di collaboratori del calibro di Nino Silvestri, uno dei più grandi restauratori di sculture lignee che abbiamo in Italia, riuscì a creare un evento che rimarrà per sempre nella memoria collettiva della nostra città. Lo articolo del nostro quotidiano parla diffusamente di questa bella mostra, parla dell’attuale direttrice si Palazzo Reale Alessandra Guerrini, ma della Bertolucci che fu l’artefice di questo successo neppure una parola, sic transit gloria mundi direte voi ed allora mi permetto di spenderla io una parola per questa signora che io vedo, come disse Sgarbi per Zeri, come una stilita che dall’alto guarda il resto del mondo, una persona che con il suo entusiasmo e la sua bravura riuscì là dove tanti altri non sono riusciti a lasciare alcun segno del loro passaggio. nella foto un padiglione della mostra in cui vennero esposti crocifissi realizzati dal Maragliano un padiglione che, almeno in me, provocò grande emozione.

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