L’APOTEOSI di SAN FILIPPO NERI

Girovagando per Genova, vicino a largo della Zecca, chiamato così perché sede della Zecca di Genova, trasferita lì nel 1842 da piazza Caricamento dove aveva la sua storica sede ora non più esistente, si diparte una strada dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO, la Via Lomellini, una via imperdibile per il curioso viaggiatore, perché è la cartina di tornasole che presenta in modo esemplare il centro storico di Genova. Come quando a teatro si apre il sipario e comincia uno spettacolo, l’effetto di questa strada e pressappoco lo stesso, uno splendido palazzo barocco appartenuto ai marchesi Pallavicini ed altre dimore secentesche fanno da cornice a bar, focaccerie con tavoli all’aperto e negozi di alimentari, qui é la casa dove nacque Giuseppe Mazzini con il suo bell’ingresso neoclassico ora museo del Risorgimento e lo stupendo oratorio di san Filippo Neri capolavoro del periodo rococò, vicino è la chiesa filippina che con la sua facciata disadorna e grigiastra viene ignorata dai più, ma se entrerete in questo tempio terminato nel 1712 e costruito per volontà del nobile Camillo Pallavicini , resterete attoniti nell’ammirare la volta sagomata a botte decorata a fresco dal grande quadraturista Antonio Haffner (1654 – 1732 ) con l’apoteosi di San Filippo Neri dipinta dal grande pittore bolognese Marcantonio Franceschini ( 1648 – 1712 ). Tra le stupende opere d’arte qui custodite ogni tanto si nota una stella a cinque punte che é il simbolo dei padri filippini. Per costruire questa chiesa fu demolito il palazzo degli Adorno, dove visse con il marito Giuliano quella che poi salì alla gloria degli altari con il nome di Santa Caterina da Genova, in una cappella laterale a sinistra, per tradizione, si dice che lì era la camera da letto della santa. il cui corpo incorrotto giace in una teca di cristallo nella chiesa della S.S. Annunziata di Portoria.

Lascia un commento