VICO DEGLI INDORATORI

L’antico “Carrubeo ” ( una volta i caruggi a Genova si chiamavano così ) fu sede delle attività artigiane degli “indoratori” legati alla corporazione degli “scutai ” . Al civico n. 2 vi nacque santa Caterina da Genova il cui corpo incorrotto riposa dentro una bacheca di cristallo nella chiesa di S.S. Annunziata di Portoria. Vico degli Indoratori é ubicato nel sestiere di Soziglia, zona del centro storico genovese dove le botteghe artigiane esercitavano le loro arti, gli “orefici ” nel Campus Fabrorum ( oggi Campetto ) e anche i “macellai” ed i “pollaioli ” avevano qui le loro botteghe. Gli alti palazzi di questa zona anticamente avevano le logge aperte, favorendo così il passaggio delle persone e facilitando i rapporti umani e commerciali, anche tra plebei e ricchi patrizi che poco distante avevano le loro avite dimore, cosa che stupì grandemente Charles Dickens, quando vide tutto ciò con i suoi occhi durante il suo soggiorno genovese. L’arte dell’ indoratore consisteva nell’applicare una sottilissima lamina d’oro su un manufatto impreziosendo non solo armature, scudi ed elmi, ma anche oggetti in legno come per esempio i candelabri ( a Genova dorati rigorosamente solo nella parte a vista ) ed oggetti chiesastici.

nella foto antiche logge medioevali in vico degli Indoratori

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