Dopo aver realizzato una Madonna dipinta su ardesia per la corporazione dei “Fraveghi ” ( orefici ) da essere esposta a Genova nella via a loro dedicata, opera che aveva suscitato grande ammirazione e portato fama al pittore Pellegro Piola giovane di appena 23 anni, nell’ anno del Signore 1640, il nostro Pellegro una sera uscì a far baldoria con gli amici, tra cui un chierico di nome Giobatta Bianco, dopo aver mangiato e bevuto, ritornando a casa, Pellegro vide due lanaioli orinare contro il muro della casa d’ un suo amico, volarono pesanti insulti e cazzotti sino a che, ad un tratto il Bianco tirò fuori un coltello inseguì uno dei due lanaioli e lo pugnalò alla schiena mentre cercava di scappare, sentendo arrivare una persona di corsa dietro di lui, pensando che fosse l’ altro compare, si girò repentinamente e lo pugnalò nel ventre senza rendersi conto che invece era il povero Pellegro che era accorso per dargli man forte, quando si rese conto di ciò che aveva fatto si disperò e cercò d’ aiutarlo ma Pellegro dopo un giorno d’ agonia morì senza mai accusare il Bianco. Tuttavia nel Palazzo Ducale esisteva, ed esiste ancora una chiamiamola buca per le lettere, dove si potevano denunciare i crimini ai supremi ” Sindicatori “anche in via anonima, così il Bianco fu arrestato e condannato a 10 anni d’ esilio, 5 anni alla voga d’ una galea ed al pagamento d’ una multa di mille lire da destinarsi alle opere pie, comunque alla fine la pena dei 5 anni gli fu condonata ed egli passò il periodo di esilio a Fontanegli, paese della val Bisagno.
Nella foto la Madonna degli Orefici con Sant’ Eligio e San Giovanni Battista di Pellegro Piola conservata al Museo dell’ Accademia Ligustica di Belle Arti in Piazza De Ferrari.