Nel periodo rinascimentale, per la realizzazione dei giardini delle ville ci si ispirava alla Hypterotomachia Poliphili ( amoroso combattimento di sogno di Polifilo ), libro pubblicato nel 1499 da Aldo Manunzio il vecchio, il cui testo sarebbe stato attribuito tra gli altri allo stesso Leon Battista Alberti. Questi giardini dovevano principalmente essere destinati non solo al godimento della natura ma a favorire la crescita spirituale dell’ uomo. La città ideale non si esauriva quindi solo nella progettazione di piazze e monumenti, ma interessava anche la natura, anche qui la simmetria e le proporzioni dovevano prevalere sull’ aspetto puramente naturalistico per creare un insieme di perfetta armonia. Leon Battista Alberti aveva già scritto “Villa ” che era un trattato sull’ architettura delle ville di campagna, un argomento da lui già trattato nel ” De Re Aedificatoria ” dove la casa di campagna diventa un luogo di puro piacere. Nella foto i giardini all’italiana della villa Brignole Sale conosciuta da tutti come la Villa della Duchessa Di Galliera a Genova Voltri.