170 TONNELLATE DI MAGNIFICENZA

 

 

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Il monumento dedicato a Raffaele De Ferrari finalmente ha ritrovato una collocazione a Genova, non senza aver suscitato un mare di polemiche, ma si sa che per i genovesi il “Mugugno” è un diritto irrinunciabile. Il gruppo scultoreo è stato posto in fondo a via Corsica nel quartiere di Carignano antistante alla piazza dedicata a San Francesco di Assisi. Originariamente il monumento era sito in Piazza Principe vicino alla casa-reggia di Andrea Doria, fu smontato e collocato in un deposito a cielo aperto in Val Polcevera, per molti anni in balia degli agenti atmosferici ed ai ladri di rame che ne fecero scempio, per consentire i lavori della metropolitana genovese, credo la più breve tratta del mondo, la più costosa e per la quale fu impiegato più tempo che per realizzare il tunnel sotto la Manica. Finalmente, anche grazie alle perorazioni del’ associazione ” A Compagna de Zena” fu restaurato e ricollocato al’onore del mondo. Il gruppo scultoreo fu dedicato al De Ferrari, uno dei più grandi mecenati che la nostra città abbia mai avuto, dopo che egli donò alla città venti milione di lire oro per la costruzione della nuova diga foranea. Per realizzare il monumento fu incaricato nel 1896 l’artista Giulio Monteverde   ( Bistagno 1837-Roma 1917 ) uno degli scultori più rinomati del suo tempo, che avrebbe dovuto rappresentare un’allegoria. Il Monteverde ideò un gruppo scultoreo in cui la protagonista è la Magnificenza,  rappresentata come una matrona coronata e  rivestita da un’ampia  tunica accompagnata dal suo genio alato completamente nudo, cosa che al tempo destò molta ilarità tanto da ispirare un’ opera al poeta Rapallo dove egli ironizzava a proposito del sedere nudo del genio, co-protagonista il dio Mercurio che oltre ad essere messaggero degli dei fu anche dio dei mercanti, del commercio (il nostro Raffaele faceva il banchiere di professione) e, aggiungo sommessamente, dei ladri. La effige del De Ferrari è rappresentata in un medaglione che è posto sul basamento in granito della statua, quasi a voler avere un atteggiamento di basso profilo in un’opera alta 13 metri e pesante 170 tonnellate.

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