La Torre che c’é ma non si vede

Delle oltre 70 torri che caratterizzarono nel medio evo la fisionomia della città di Genova, ne son rimaste in piedi ben poche, una di queste é la Torre dei Piccamiglio alta 38 metri e suddivisa in 8 piani dei quali i primi 5 costruiti in pietra nera di Promontorio, presa da una cava che anticamente era ubicata sul promontorio dove alla sua estremità sorge la ” Lanterna “, promontorio oggi non più esistente e gli ultimi tre piani in laterizio, coronati sulla cima da una triplice cornice d’archetti pensili sempre più aggettanti. La torre fu costruita nel XIII secolo a difesa della sottostante chiesa gentilizia di San Marcellino, delle case di proprietà dei Piccamiglio oltre che del loro portico che consentiva di svolgere le operazioni di carico e di scarico delle merci dalle navi ancorate presso la “Ripa Maris “, oltreché svolgere atti notarili anche in avverse condizioni climatiche, già perché i Piccamiglio fecero la loro fortuna come mercanti e navigatori costruendo la loro sede consortile nella zona di “Fossatello” che a sud comunicava con lo scalo marittimo ed a Nord con la zona del ” Campo ” attraversata dal “Carrubeo Recto ” che era la principale arteria di percorrenza del ” Burgus ” ( i sobborghi della città di Genova ). I Piccamiglio, d’origine teutonica, si trasferirono a Genova verso l’anno 1000 ed i loro membri ricoprirono cariche prestigiose in seno alla Serenissima Repubblica di Genova tanto da essere enumerati tra i 74 Alberghi (°) della città nel 1414, poi, come spesso accade nella storia, la famiglia si estinse, ma a loro memoria restò la torre, invisibile ai più, che ancora oggi svetta verso il cielo letteralmente affogata dalle alte palazzate che la circondano.

(°) Gli ” Alberghi ” genovesi furono formati da famiglie nobili che, per meglio difendersi, decisero di vivere insieme, avevano una propria chiesa, un’insieme di case e solitamente una torre.

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