Nel Museo di Sant’ Agostino in piazza Sarzano si trova un sarcofago che fu usato per la sepoltura di Francesco Spinola morto nel 1442. Il sarcofago fu donato alla potente famiglia degli Spinola dalla città di Gaeta, proprio per la sepoltura di Francesco.
Si tratta d’ una copia romana del II o III secolo d. C. mediata da un esemplare del periodo alessandrino, questo sarcofago rientra quindi nel gruppo di quelli riutilizzati come sepoltura di uomini illustri, un recupero insomma, con funzioni celebrative, e proprio qui sta il problema, la scena scolpita sul fronte del sarcofago rappresenta un THIASOS BACCHICO che, tradotto per i non addetti ai lavori, significa una processione di Sileni,menadi, ninfe e satiri tutti ubriachi fradici che accompagnano in processione il dio Bacco anche egli completamente ebbro, nel bassorilievo il dio é visibile al centro seduto su un asinello e sostenuto da un satiro che lo aiuta a restare in groppa. Credo che Francesco Spinola se lo avesse saputo non sarebbe stato molto contento.