Nella casa dei canonici della cattedrale di Genova, oggi Museo Diocesano, vi è in una stanza un apparato decorativo assai singolare: disegni a losanghe rosse e blu si estendono dal pavimento al solaio, in alto è posto un fregio figurato per immagini databile alla seconda metà del XIII secolo che, nonostante le lacune, costituisce un’ importante testimonianza nell’ iconografia rappresentante le raffigurazioni dei mesi dell’anno. In un tipico stile romanico- gotico la narrazione inizia con la rappresentazione del mese di gennaio impersonificato dal dio Giano Bifronte assiso regalmente con altri personaggi e seguito da figure di cacciatori con le loro prede; un uomo incappucciato che pota un arbusto rappresenta il mese di febbraio; un gruppo di pescatori che tirano faticosamente una rete colma di pescato rappresenta marzo; tre figure che banchettano ad una mensa e due tosatori di pecore aprile; il ciclo si conclude con il mese di maggio dove un uomo con una tunica bruna reca in mano un ramoscello fiorito, vi è un nobile cavaliere, musici e danze di dame. Una cosa che colpisce immediatamente è che in nessuna di queste pitture è contemplato l’ aspetto del “Sacro”, quindi è presumibile pensare che questi ambienti originariamente non fossero abitati da prelati o personaggi comunque legati a voti ecclesiastici ma da laici.