In pieno centro di Genova vi è un parco pubblico che in passato ebbe molteplici usi, da leggendario bosco pagano a discarica di detriti, da cimitero per gli appestati a luogo dove infliggere i supplizi e negli ultimi duecento anni luogo di passeggiate, feste e giochi per bambini ed adulti. Nel settecento e nell’ottocento qui veniva praticato l’ antico gioco del pallone, la palla doveva essere scagliata contro i bastioni delle antiche mura poste a difesa della città e poi recuperata dai giocatori di due squadre avversarie che, molto spesso, non molto sportivamente, facevano degenerare il gioco in risse e tumulti, ma stiamo parlando di due secoli or sono, oggi come oggi son cose che non accadono più, all’ Acquasola naturalmente. Il gioco favoriva anche le scommesse e tra i più illustri scommettitori possiamo annoverare anche Ferdinando IV re delle due Sicilie. Oggi, dopo anni di abbandono e di liti sull’ utilizzazione di quest’area, Acquasola è tornata ad essere il parco per antonomasia dei genovesi.
Acquasola in una stampa acquarellata dell’ inizio del XIX secolo