La chiesa di Santa Croce e di San Camillo è uno dei pochi edifici di Piccapietra che si è salvato dalla ristrutturazione, alcuni dicono distruzione, del quartiere avvenuta a partire dagli anni ’50 del secolo scorso. Piccapietra è un antico quartiere genovese il cui toponimo deriva dal fatto che i suoi abitanti erano prevalentemente scalpellini e tagliapietre. Il nuovo piano regolatore salvò questo tempio dalla distruzione ed oggi circondato come è da palazzate in ferro/cemento e vetro ci sembra una zattera in mezzo ad un oceano ostile. L’autore dell’ edificio fu l’architetto lombardo Carlo Muttone, la facciata presenta due ordini di lesene con capitelli a stucco, sopra il portone due angeli reggono lo stemma dell’ordine dei Camilliani. Il fondatore di quest’ordine Camillo de Lellis nato nel 1550 a Bucchianico, dopo aver fatto lo scavezzacollo in gioventù, a 25 anni si pentì della sua vita dissoluta e si fece frate cappuccino fondando la Congregazione dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi i cosiddetti Camilliani per l’appunto, nel 1594 arrivò a Genova da Milano e con l’ aiuto del nobile Centurione fece costruire un primo tempio poi demolito vicino a quello attuale che fu edificato nel 1671. La titolazione alla “Santa Croce” ricorda il ritrovamento della croce su cui fu morì Cristo da parte di Elena madre dell’imperatore Costantino nel 326 d.C.