Augusto Rivalta scultore

Al cimitero monumentale di Staglieno di Genova e più precisamente nel settore D, contraddistinta dal numero 10, c’é la tomba di Carlo Raggio realizzata dallo scultore Augusto Rivalta nel 1872. Il Rivalta nato ad Alessandria nel 1837, completati gli studi all’ Accademia Ligustica di belle Arti nel 1859, si trasferì a Firenze, dove lavorò nello studio di Dupré. Rivalta fu uno dei primi artisti che aderirono allo stile cosiddetto del “realismo borghese”. In questo monumento funebre, il realismo borghese si rivela come lo stile più adatto per esprimere questa nuova concezione della morte, con questo suo descrittivismo preciso nel definire gli abiti e lo stato psicologico emozionale dei vari personaggi che circondano il letto del trapassato. In questa iconografia, rappresentante un momento tragico della vita d’una famiglia, non ci sono angeli consolatori, ne altre figure simboliche che possono alleviare la sofferenza dei presenti e neanche la speranza di redenzione per chi non é più, ma é volutamente sottolineato solo il senso della perdita. Per sdrammatizzare un po’ il mio articolo, vi racconto una vecchia barzelletta genovese che mi é venuta in mente guardando questo monumento funebre. I parenti costernati ed addolorati circondano il capo famiglia morente il quale con un filo di voce si rivolge alla moglie dicendo: ” Cilla dove sei ? ” e la moglie prontamente gli risponde : ” sono qui Cillo vicino a te ” e lui di rimando le chiede : ” e i miei figli ? ” la moglie replica : ” sono tutti qui stai tranquillo ” e lui ribatte : ” e a me lalla ? ” risponde la moglie . ” é qui anche lei ” e lui sempre con un filo di voce le dice:” ma si può sapere chi é andato ad aprire la bottega stamattina?”

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