A son de vende raeste e canestrelli
All’ Aeguasanta, a-o Garbo, a San Ceprian,
Con vento e so, con aegua zu a tinelli
A-a mae vecciaia pe asseguaghe un pan
Tra i pochi sodi m’ ammuggiàva quelli
Pe tramandame a-o tempo ciu’ lontan
Mentre son viva e son vea Portolianna
Cattainin Campodonico ( a paisanna )
In questa mae memoia se ve piaxe
Voiatri che passae preghaeme pàxe.
Questa poesia di Gianbattista Vico e’ scritta sulla base della tomba che sorregge la statua di Caterina Campodonico nel cimitero monumentàle di Staglieno a Genova, realizzata nel 1881 dallo scultore Luigi Orengo
Traduzione per i foresti ( forestieri )
Vendendo nocciole e ciambelle ai santuari dell’ Acquasanta, del Garbo, a San Cipriano, col vento e sole con acqua a catinelle
Per assicurare un pane alla mia vecchiaia, tra i pochi soldi mi ammucchiavo quelli per tramandarmi nel tempo mentre son viva e vera Portoriana ( abitante del quartiere di Portoria )
Cateriana Campodonico ( la paesana )
Se questa mia memoria vi piace
Voi che passate pregatemi la pace.
Buongiorno, da alcuni giorni ricevo da un sito che si chiama wwwmichelangelobuonarrotieritornato immagini splendide di statue note e meno note di scultori italiani e stranieri. Ieri ho ammirato in tutta la sua magnificenza la statua funeraria presente nel cimitero di Staglieno raffigurante ” La venditrice di noccioline”. Sublime. Così, al mattino anziché mandare alle amiche i classici Buon giorno con la tazzina del caffè e l’ uccellino sul davanzale, invio questi capolavori. Vi ringrazio.
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