A Parigi, presso la galleria Canesso sino al 31 gennaio 2016 è stata dedicata una retrospettiva del pittore genovese Alessandro Magnasco ( 1667 – 1749 ) detto il Lissandrino perchè mingherlino e piccolo di statura. Tra le opere esposte c’ è un dipinto del museo Luxoro di Genova che ben rappresenta la pittura di questo artista proiettato nel futuro: ” Il pittor pitocco tra zingari e suonatori ” potrebbe anche chiamarsi ” Apologia dello squallore “, in un cupo scenario architettonico, guizzano le figure realizzate a rapide pennellate di tocco, il povero pittore circondato da squallidi personaggi, tra cui musicanti e zingari cenciosi, evidenzia la poetica d’ un Magnasco maturo, dove l’ intento anti celebrativo, dissacratorio e polemico prendono il sopravvento sul racconto pittorico, non ci troviamo più di fronte ad un dipinto ma ad un grido silenzioso sulla condizione di miseria in cui versa gran parte della popolazione all’ inizio del XVIII secolo.