Nel 1587 L’ arcivescovo di Genova Antonio Sauli approvò le costituzioni della Confraternita della Morte, che da principio aveva per istituto di seppellire per carità i cadaveri degli schiavi. La popolazione, forse per scaramanzia, preferì chiamare l’ oratorio che faceva capo a questa confraternita con il nome di Santa Sabina, che era il nome della vicina chiesa oggi sconsacrata, dentro l’ oratorio si può ammirare una bella pala d’ altare dedicata alla Madonna Immacolata realizzata da Anton Maria Piola alla fine del XVII secolo.