Cristo Moro di Domenico Bissone
Quando vennero emanati i decreti sulle processioni nel 1530 a Genova di Casacce ve n’ erano 20 distribuite tra i vari quartieri della città; ma che cosa erano le Casacce? in pratica ad ogni Casaccia corrispondeva un’ Oratorio ed il nome pari derivi da questa sorta di accomunare i vari casati, infatti la Casaccia era di fatto un insieme di confraternite caratterizzate da una sede comune ch’ era appunto l’ Oratorio e da uno stile processionale particolare che le caratterizzava dalle altre. A Genova le più trendy, oggi diremmo così, erano quelle di Sant’ Antonio abate della Marina con il loro ” Cristo Bianco ” scolpito da Anton Maria Maragliano e quella di San Giacomo delle Fucine con il loro ” Cristo Moro ” scolpito da Domenico Bissone. Le processioni persero pian piano il carattere di manifestazioni di devozione popolare per diventare vere e proprie ostentazioni di sfarzo e di bravura e forza da parte dei portatori dei Cristi che talvolta raggiungevano o superavano il quintale di peso. Questi eventi generavano un vero e proprio ” Tifo ” tra gli spettatori divisi tra le diverse ” Casacce ” che, non di rado, degenerava in vere e proprie risse da strada, con conseguenti facce ammaccate e teste rotte.
Cristo Bianco di Anton Maria Maragliano