A Genova, nella centralissima Piazza De Ferrari lì dove oggi è il teatro ” Carlo Felice” c’ era una volta l’antico convento di San Domenico che fu la sede del Tribunale dell’ Inquisizione; con la riforma protestante la mole dei processi aumentò considerevolmente, ma quasi sempre questi si conclusero con lievi condanne, altro discorso fu per i reati di stregoneria, nel 1492, mentre Colombo si apprestava a scoprire il nuovo mondo, a Genova veniva prescritto che la colpevole venisse: ” scoiata per la terra, aut sia marchata cum ferro ardente in lo volto, aut tagiato lo naso o una delle orechie, o cavato un oiho a iudicio et arbitrio del podestà ” . Alla fine del XVI secolo il Daneo ci racconta che, nella sola città di Genova, in soli tre mesi, furono condannate a morte più di cinquecento persone accusate di questo delitto, i roghi per le malcapitate venivano generalmente predisposti in piazza Banchi, dove le poverette, dopo aver subito torture inenarrabili, venivano bruciate tra il gran tripudio della popolazione.