Nel primo quarto del XVIII secolo i Carmelitani vollero costruire una chiesa nella strada Balbi proprio a ridosso del Collegio dei Gesuiti ( ora sede dell’ Università di Giurisprudenza) con gran dispetto di questi ultimi che cercarono in ogni modo di intralciare i lavori di costruzione, naturalmente a Genova nacquero due partiti: quello del popolo che parteggiava per i Carmelitani e quello dei nobili che teneva per i Gesuiti, la discordia ebbe tanta eco da ispirare anche un poemetto satirico del Buttari : “… le berrette, i Cappucci, i Preti, i Frati,/ le liti, le discordie e le contese,/l’ assalto, le percosse e l’ altre imprese,/che non s’ udiron mai nei tempi andati;/le Scuole chiuse e i Gesuiti armati/gli Scalzi del Carmelo alle difese,/le mura diroccate ai due del mese,/il concorso del Volgo e de’ Soldati,/il Grandinar de sassi in nuovi e rari/ordigni che in mezz’ora opraro tanto/con abbater le fabbriche e i ripari…”, purtroppo tra una sassaiola e l’ altra un converso dei Carmelitani fu colpito in pieno petto da un colpo d’ ariete e rischiò di morire, per cui la vertenza andò a processo, ed i giudici ritenendo risibili le ragioni dei Gesuiti ( la nuova costruzione avrebbe tolto loro l’ aria ) nel 1725 riconobbero il diritto dei Carmelitani ad innalzare la nuova chiesa. Nella foto il maestoso scalone d’ ingresso del collegio dei Gesuiti con a lato due leoni giganteschi disegnati da Domenico Parodi e realizzati all’inizio del XVIII secolo in marmo bianco di Carrara.