Giovanni Benedetto Castiglione detto “il Grechetto” nacque a Genova nel 1609 e morì a Mantova, dove era stato nominato pittore di corte dai Gonzaga, nel 1664. Il nostro si formò a Genova tra la fine degli anni 20 ed i primi anni 30 del XVII secolo, la sua poetica fu inizialmente influenzata dal Paggi e dallo Scorza, ma soprattutto dagli artisti fiamminghi che nel primo 600 avevano suscitato nei genovesi il gusto per la pittura nordica ricca di paesaggi, d’ animali e di nature morte, sino ad allora considerata inferiore rispetto ai dipinti di figura e tra questi pittori soprattutto Jan Roos, così Grechetto scelse di mettere i soggetti animali e le nature morte in primo piano nei suoi dipinti facendoli diventare i veri e propri protagonisti delle sue opere, relegando le scene di carattere religioso negli sfondi, tutto ciò diverrà la caratteristica peculiare della sua pittura. Il dipinto del museo di Palazzo Bianco ci mostra il sacrificio di Noè dopo essere scampato al diluvio universale, l’ opera risente solo in parte delle suggestioni Cortonesche acquisite dal Grechetto nel suo soggiorno romano, nella sua tavolozza infatti predomina uno schema compositivo ancora legato alla sua prima maniera dove i rossi ed i bruni predominano sugli altri colori. Questo dipinto faceva parte delle collezioni degli ospedali civili di Genova ed ora, come già detto, fa bella mostra di se nel museo genovese di Palazzo Bianco in Via Garibaldi.