Tra i quartieri di Genova quello d’Albaro è da sempre considerato uno dei più chic, sin dal tempo in cui Alessandro Magnasco detto il ” Lissandrino ” perché minuto di costituzione ( Genova 1667- 1749) realizzò il celeberrimo dipinto “Trattenimento in un giardino d’ Albaro” custodito nel museo di Palazzo Bianco in via Garibaldi. Il toponimo d’Albaro pare sia dato dal fatto che il luogo è sito a est rispetto al centro di Genova, cioè da Alba ( arba in lingua genovese ) e Arbà è il nome del quartiere poi italianizzato in Albaro, lo storico G. Poggi afferma invece che il nome deriverebbe da ” raibà” che in italiano significa insenatura, esiste anche un’antica famiglia genovese che ha questo nome, ma storicamente non si sa con certezza se è la famiglia ad aver dato il nome al quartiere o viceversa. Tra le splendide ville che ancora oggi si possono ammirare in Albaro c’è Villa Cambiaso, lo stemma araldico di questa famiglia patrizia si può vedere scolpito sopra i pilastri che sostengono il cancello d’entrata a questa dimora prestigiosa, lo stemma mostra una scala sostenuta da due levrieri controrampanti sulla medesima. La villa edificata sulla collina d’ Albaro fu commissionata dal patrizio genovese Luca Giustiniani che nel 1548 affidò il progetto per la sua costruzione all’architetto perugino Galeazzo Alessi, questa fu la sua prima opera genovese a cui ne seguirono altre. La struttura cubica tripartita fu fonte d’ispirazione per altre ville fuori porta e per alcuni palazzi edificati in Strada Nuova ( ora via Garibaldi ), la proprietà restò ai Giustiniani sino al 1787 poi fu acquisita dai Cambiaso, oggi è sede del Politecnico dell’Università degli Studi di Genova. La villa Giustiniani Cambiaso originariamente era circondata da un grande parco che si estendeva sin quasi al mare. Il parco, di molto ridimensionato a partire dagli anni 30 del secolo scorso, esiste ancora ed è pubblico.
stemma della famiglia Cambiaso posto sui pilastri che reggono il cancello d’entrata della villa .