Molte parole in lingua genovese hanno un’origine araba o turca, per esempio “camallo” ( lavoratore portuale ) deriva dal’arabo hamal ( facchino) , “Ramaddan” (baccano) deriva dal Ramadan islamico che come tutti sanno comporta il digiuno diurno e le riunioni conviviali la notte, ” Gabibbo” ( un forestiero proveniente dal sud ) dal’arabo Habib che significa amico, ” Macramè ” ( asciugamano) da Maqrama che ha lo stesso significato, “Zibibbo” ( uva passa ) da Zabib, etc. etc. sino ad arrivare allo “Scucuzun” che deriva dal famoso piatto magrebino Kuskus, una delle paste più usate a Genova per le zuppe ed i minestroni. Forse ha mediato il suo nome per il fatto che con la sua forma sferica più piccola d’un cece ed il suo colore ricorda lontanamente questa pietanza africana. Lo Scucuzun viene anche usata come pasta per piatti freddi, personalmente a me piace nel passato di verdura o nel minestrone, unico accorgimento fatelo bollire a parte per 5/10 minuti prima di unirlo al brodo in modo che sia ben cotto perché se no rischiate di trovarvi in bocca dei balìn da sccieuppo. ( pallini da fucile)