Girovagando nel centro storico di Genova, se un sabato pomeriggio alle ore 16:30 vi trovate in via di Fossatello, imboccate vico San Pancrazio vi troverete nella piazza omonima dove sorge il tempio eretto in onore di questo Santo martire. La chiesa è il tempio gentilizio dei cavalieri di Malta ed è aperta solo nel giorno di sabato per la celebrazione della messa delle ore 17:00. Dell’antichissima chiesa originaria resta quasi niente, l’ultima distruzione avvenne durante i bombardamenti alleati dell’ultima guerra mondiale, al suo interno però, dietro all’ altar maggiore, è conservato un trittico fiammingo di straordinaria bellezza. Il grande dipinto fu attribuito al pittore fiammingo Adriaen Ysenbrant dalla Carla Cavelli Traverso, attribuzione per la verità non da tutti condivisa, che lo avrebbe dipinto nei primi trent’anni del XVI secolo. Leggendo il trittico da sinistra verso destra notiamo sull’anta sinistra San pietro con in mano le chiavi del Regno Celeste ed il testo della leggenda aurea scritta da Jacopo da Varagine (Varazze) da cui sono stati tratti gli episodi salienti della vita di questo santo bambino martirizzato all’età di quattordici anni durante le persecuzioni ai cristiani fatte per ordine dell’ imperatore Diocleziano nel terzo secolo dopo Cristo. Al centro San Pancrazio con un falcone allusivo alle sue origini nobili, con Diocleziano prostrato ai suoi piedi, in mezzo Cristo sovrastato dallo Spirito Santo e dal Padre Eterno, con a destra San Giovanni Evangelista con una coppa in mano da cui fugge un mostriciattolo, allusivo al fatto che un sacerdote del tempio di Diana ad Efeso cercò di avvelenarlo senza riuscirvi, sullo sfondo la città di Roma dove avvenne il martirio della quale si riconoscono alcuni monumenti. Nell’anta destra San Paolo con la spada sempre presente nella sua iconografia. Concludendo un’opera veramente straordinaria.