Nel XVIII secolo la celebrazione liturgica si modificò fino a trasformarsi in quello che fu definito come ” Theatrum Sacrum ” nel quale i fedeli sono contemporaneamente spettatori ed attori. Anche a Genova, nelle occasioni solenni, venivano coinvolti pittori, carpentieri, intagliatori, fabbri, argentieri e tappezzieri, cui era affidato il compito di creare ” Macchine d’ Altare ” talvolta di dimensioni colossali realizzate con materiali poveri quali cartapesta, legno, stucco e dipinti a sguazzo. Di questi splendidi allestimenti oltre a rare immagini, resta quasi niente se non alcuni arredi e suppellettili create per l’ occasione, il cui scopo, specie nell’ epoca “Barocca”, era quella di stupire e nello stesso tempo esaltare la grandezza della chiesa di Roma. Nella foto un altare allestito nel Museo Diocesano.
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