LA CONFRATERNITA DI SANTA ZITA

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Le Confraternite a Genova erano gruppi di persone riunite sotto forma di associazioni laiche con finalità spirituali e caritative. Per svolgere la sua attività ciascuna Confraternita disponeva d’ una cappella ed  aveva a capo un priore ed un ecclesiastico; fra il 1480 ed il 1582 in città esistevano già 134 Confraternite, ognuna aveva un Santo Patrono al quale era intitolata una cappella – oratorio detta ” Casaccia “. Attualmente le Confraternite che operano sotto l’ Arcidiocesi genovese sono ben 180, la tradizione delle processioni devozionali è l’ occasione per le Confraternite di sfilare per le strade indossando i caratteristici abiti che le contraddistinguono .

Nella foto l’ abito dei confratelli di Santa Zita e del S.S. Sacramento ed anime purganti, composto da una cappa bianca ( la cappa è una veste di taglio largo e semplice destinata a ricoprire tutta la persona) il colore distingueva il servizio e lo scopo sociale, in questo caso il suffragio ai confratelli defunti , il mutuo soccorso e la cura dei pellegrini e dei malati poveri. Il tabarro che era una corta mantella di velluto, raso o seta spesso ricamato con fili preziosi. Il cordone invece è  destinato a legare la veste e ricorda l’ antico uso penitenziale di percuotersi durante i giorni della passione di Cristo ed infine il cappuccio che non era indossato come copricapo ma allo scopo di non permettere di riconoscere l’ identità del confratello che svolgeva il servizio, essendo questo prestato per penitenza e non per acquisire popolarità o meriti, inoltre rendeva i confratelli tutti uguali senza distinzione sia gli aristocratici, sia i popolani.

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