Sinibaldo Scorza nato a Voltaggio nel 1589, paese dell’ oltre giogo che a quel tempo apparteneva alla repubblica genovese, era di nobile famiglia legata ai Fieschi di Lavagna, si trasferì giovanissimo nella bottega genovese del Paggi, ma più che da questo maestro egli rimase affascinato dall’arte dei fiamminghi che erano presenti a Genova in quel tempo in particolare Jan Roos, Snyders e dal veneto Jacopo Bassano; l’ ammirazione per questi maestri lo indirizzarono verso una pittura naturalistica di paesaggio e di animali, scelta non facile allora, perché i pittori di genere erano considerati minori rispetto a quelli di ” Storia “. Viaggiò a Torino dove il duca di Savoia lo nominò pittore di corte, scoppiata la guerra tra i Savoia e Genova, fu accusato di alto tradimento e si rifugiò a Roma dove ebbe l’ occasione di conoscere altri pittori d’ oltralpe, che gli consentirono di approfondire i suoi studi sul naturalismo fiammingo, infine, scagionato dalle accuse, ritornò a Genova dove si stabilì sino alla morte che lo spense alla giovane età di soli 42 anni nel 1631. Il dipinto mostrato nella foto, appartenente al Museo dell’ Accademia Ligustica di Belle Arti, ci mostra un pastorello il quale suonando uno strumento a fiato guarda le sue greggi, questo ramino sembra appartenere all’ ultimo periodo del pittore, la sua firma, presente sull’opera, venne messa in luce durante un restauro effettuato presso l’ Accademia. Questa ed altre opere di questo artista, ingiustamente poco valutato sino a non molti anni fa, sono esposte nel Palazzo della Meridiana di Genova nella bella mostra a lui dedicata dalla mia amica Anna Orlando ” SINIBALDO SCORZA favole e natura all’alba del barocco “,