UNA CHIESETTA DIMENTICATA

 

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Durante le seconda guerra mondiale e più precisamente il 9 Giugno 1944, i bombardieri della R.A.F. rasero al suolo il chiostro quattrocentesco della chiesa sampierdarenese di Santa Maria della Cella, rivelando l’ antichissima chiesetta dedicata a Sant’ Agostino  che era stata inglobata nel chiostro e di cui si era persa la memoria. In questa chiesa nel 725 d.C. vennero custodite temporaneamente le spoglie di Sant’Agostino che Liutprando re dei Longobardi fece trasferire per  nave dalla basilica cagliaritana di San Saturnino dove furono custodite per 300 anni,  tutto ciò per impedire che le sacre reliquie cadessero nella mani dei saraceni che a quel tempo imperversavano in Sardegna e che le avrebbero certamente distrutte. La consegna delle spoglie fu a titolo oneroso poiché Liutprando dovette versare qualcosa come 60.000 scudi d’oro, ma in fine il corpo del santo giunse a  Genova e fu custodito temporaneamente nella cella ( da qui il nome ) della chiesetta, dopo di che fu trasferito definitivamente a Pavia capitale del regno longobardo, nella chiesa di San Pietro in Ciel  D’Oro dove ancora oggi è conservato.

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