Nell’anno del Signore 1280 il nobile Bartolino Di Negro, ricco mercante genovese esperto di commercio e di finanze, non sapendo come far fruttare le sue terre poste nell’interland di Genova, fece donazione di alcuni suoi possedimenti in Rivarolo (GE) a Bozone Priore generale della grande Certosa di Grenoble, perché fosse edificato un monastero dell’ordine certosino, frati che erano rinomati anche per la loro bravura nel far fruttare le terre coltivate. I certosini nel 1295 entrarono in possesso dei terreni e cominciarono a fabbricare la chiesa ed il convento, tuttora esistenti nonostante che, essendo collocati fuori delle mura di Genova, abbiano sopportato i danni della soldataglia austriaca nel 1746 e poi, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone, i monaci furono allontanati e la chiesa fu utilizzata prima come deposito di polveri ed in seguito come ospedale militare. Nel complesso vi sono due chiostri, il primo risalente al 1519 più piccolo destinato ai monaci, il secondo, mostrato nella fotografia, con 32 colonne toscaneggianti probabilmente risalente al 1530 era destinato ai laici ed è circondato da una pavimentazione a risseu tipica del genovesato che consiste in un mosaico realizzato con acciottolato di pietre solitamente bianche e nere con le quali venivano pavimentati gli spazi esterni. I Risseu sono stati parzialmente restaurati e sono veramente belli anche se un po’ criptici, nel senso che solo alcuni si riescono ad interpretare compiutamente come quello sottostante in cui è leggibile la parola Cartusia ( da Chartreuse dove risiedeva la casa madre dell’ordine certosino fondato da San Bruno nel 1084 ).