A Genova, sulla collina di Castello dove nacque il primo insediamento urbano intorno al quinto secolo avanti Cristo, in epoca medioevale le monache agostiniane acquistarono dalla famiglia degli Embriaci un terreno che comprendeva due torri ed un tratto di mura pre-romane per costruirvi una chiesa ed un convento al quale più tardi fu inglobato anche un educandato per le figlie delle famiglie facoltose della città. Il complesso monastico subì diverse ristrutturazioni, vuoi per i danni causati dal tempo, vuoi per gli eventi bellici in cui Genova si trovò coinvolta. Il Monastero e la chiesa furono espropriati nel 1810 quando la Repubblica di Genova fu annessa all’ impero francese da Bonaparte che, come tutti i Corsi, se poteva fare un dispetto ai genovesi godeva come un riccio, il monastero fu trasformato in abitazioni, mentre la chiesa inizialmente fu usata come deposito di legname, poi come teatro nell’ottocento, poi come tipografia, poi come sala da ballo e palestra ed infine abbandonata e lasciata in uno stato di grave degrado. All’inizio del 2000 l’ Università di Genova, in concerto con la Regione Liguria, il comune ed il MIBACT, acquistò quest’area e diede inizio ad una serie di restauri che la fecero rivivere come una ” Fenice”. Oggi è sede del Centro di ricerca e studi ” Casa Paganini”.