Il teatro Carlo Felice di Genova

carlo felice

Molti anni or sono la Piazza De Ferrari di Genova si chiamava Piazza San Domenico, questo perché lì era il convento e la chiesa omonimi, uno dei monasteri più grandiosi dell’ Italia Settentrionale, ma già alla fine del XVIII secolo il complesso, che era in piena decadenza, fu adibito a magazzino e caserma. I Savoia, per ingraziarsi la popolazione genovese che masticava amaro per il fatto d’esser stata regalata al regno del Piemonte e Sardegna dai vincitori di Napoleone, pensarono di far costruire nell’ area conventuale un grandioso teatro dell’opera per il quale fu indetto un concorso vinto da Carlo Barabino che lo progettò in stile neoclassico. Il teatro fu inaugurato nel 1828 alla presenza del sovrano Carlo Felice e della regina Maria Cristina. Nel secolo successivo, durante la seconda guerra mondiale, il teatro venne ripetutamente bombardato e quasi del tutto distrutto, si salvarono i portici esterni in pietra di promontorio ed il pronao con il suo genio dell’armonia mutilato che svettava verso il cielo a ricordare i mali che portano tutte le guerre, ricordo il suo splendido sipario dipinto abbandonato alle intemperie che si gonfiava sotto le raffiche di vento come una vela d’ un vascello in un mare in tempesta durante i lunghi inverni del dopoguerra e poi …. la rinascita. Nel 1981 fu bandito un concorso per la ricostruzione del teatro vinto dalla ditta Mario Valle di Arenzano con il progetto degli architetti Rossi, Gadella e Reinhart che furono anche gli artefici dell’orribile, immensa torre posta sul lato posteriore del teatro adibita a contenere il palco, i camerini, le sale prove e le macchine di scena, che dal punto di vista funzionale sarà anche il non plus ultra, ( si possono allestire sino a quattro scenografie contemporaneamente tramite una piattaforma girevole) ma dal punto di vista puramente estetico ha assassinato la piazza più rappresentativa di Genova.

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il Teatro Carlo Felice così come si presentava nell’anno 1985.

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