
In Liguria dal XVII secolo, durante il periodo della Quaresima, era in uso esporre nelle parrocchie i ” Cartelami” che erano delle sagome bidimensionali dipinte, alcune volte, da valenti pittori. Queste sagome potevano essere realizzate in cartone ( da cui presero il nome ), in tela, latta o in legno. Le sagome modellate con figure a grandezza naturale venivano, come detto, dipinte per mettere in scena i protagonisti della Settimana Santa ed avevano la “mission” di emozionare, suscitando nell’animo degli spettatori sentimenti di partecipazione ed intense emozioni essendo questi manufatti molto realistici. La Spiritualità barocca, al giorno d’oggi, può sembrarci eccessiva, ma é proprio tipica di quest’epoca, che seguì alla Controriforma trentina, voler meravigliare e stupire i fruitori di opere d’arte profane e sacre proponendo immagini di forte impatto emozionale, che portavano i fedeli a rivivere in questo “Teatro del Sacro” i drammi descritti nei Vangeli, anche in prima persona partecipando a processioni durante le quali ci si flagellava o i Sacri Monti, che erano delle vere e proprie ricostruzioni delle stazioni della via crucis lungo un percorso montano. Ritornando ai Cartelami quelli realizzati in legno furono tra i manufatti più resistenti tra i cosiddetti “effimeri” che , per loro natura, sono di difficile conservazione. Dopo la Santa Pasqua i Cartelami venivano riposti nelle sacrestie e negli oratori.
Nell’ immagine ” Cartelami” fotografati nella mostra “Barocco Segreto” realizzata lo scorso anno a Genova nel palazzo detto ” Della Meridiana “